Tracciare e rintracciare: quali sono le differenze e perché è importante tracciare i prodotti lungo tutta la fase di lavorazione. 

Spesso i termini tracciabilità e rintracciabilità vengono usati erroneamente come sinonimi.
Si tratta di due aspetti diversi ma complementari tra di loro: non c’è rintracciabilità senza tracciabilità.

Con tracciabilità si intende la raccolta esatta e puntuale di informazioni e dati a partire dall’identificazione delle materie prime fino alle fasi di lavorazione, stoccaggio e movimentazione, inclusa la distribuzione del prodotto finito sul mercato. Il flusso di merci è quindi accompagnato da un flusso di informazioni.

La rintracciabilità invece è il processo inverso e permette di ricostruire la “storia” del prodotto, identificarne a ritroso le caratteristiche e le fasi di avanzamento, così da individuare in modo certo il momento in cui si sono verificate le anomalie.

Perché è importante riuscire a tracciare e rintracciare un prodotto?

Elemento imprescindibile in molti settori, soprattutto in quello alimentare, la tracciabilità – e la rintracciabilità – di un prodotto e l’analisi dei dati raccolti lungo tutta la filiera generano molteplici benefici a tutti gli attori coinvolti e non devono essere intesi solamente come la capacità di individuare le cause di non conformità in caso di eventuali anomalie e reclami.

Monitorare, tracciare e acquisire in tempo reale le informazioni dei prodotti in ogni fase consente di automatizzare i processi di identificazione e renderli più efficienti, riducendo tempi e costi.

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